Cerimonia Premio

 

 

2010

I vincitori del Giovanni da Udine in Campidoglio

Il Campidoglio è stato luogo di incontro per oltre trecento friulani intervenuti per partecipare alla consegna del premio Giovanni da Udine, mentre stamani una delegazione sarà in Vaticano in udienza da Papa Ratzinger. Alla presenza del presidente del Fvg, Renzo Tondo, e del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha ricordato l’importanza del principio di identità, ma soprattutto «il ruolo della Capitale che non appartiene solo ai romani, ma a tutti coloro che guardano a Roma come al luogo dell’unità nazionale. In questo momento di crisi bisogna fare riferimento all’unità d’Italia e spero che il 150° anniversario, nel 2011, sia l’occasione per ribadirlo».

Un avvenimento davvero memorabile per i friulani “de Roma” arricchito dal riconoscimento speciale – una medaglia - che il capo dello Stato Napolitano ha voluto fosse assegnato ai fratelli Valentino e Mario Collavino, a cui è stata affidata la costruzione della Freedom Tower di New York che sorgerà su Ground Zero, al posto delle Torri gemelle.

Una giornata anche commovente perché alla decima edizione del premio, conferito dal Fogolâr della Capitale che celebra quest’anno i sessant’anni di fondazione, c’erano davvero tutti, nonostante la giornata politicamente burrascosa che ha fatto arrivare il sindaco Alemanno con un lieve, giustificato ritardo. C’erano, anzitutto, i vincitori del premio: il floricoltore Odorico Altieri, il nunzio apostolico monsignor Diego Causero, il giornalista e scrittore Roberto Gervaso, l’imprenditore Gabriele Massarutto, il giornalista sportivo Bruno Pizzul, il direttore di fotografia Dante Spinotti e l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi (unico assente l’attore Franco Castellano).

«In Friuli siamo un milione, ma in giro per il mondo siamo tre milioni con tanti imprenditori, scienziati, artisti», ha esordito il presidente dell’Ente Friuli nel mondo, Piero Pittaro. «Questo premio ricorda la grandezza dei friulani, soprattutto nelle avversità, e tiene alto il nome della Piccola Patria», ha detto il presidente della provincia di Udine, Piero Fontanini. Sul senso di appartenenza ha battuto anche il presidente del Fvg, Renzo Tondo, sottolineando come in Friuli, come in altre parti del mondo, la presenza friulana ha concorso alla crescita economica e civile dopo tanti momenti difficili. «Guai a noi – gli ha fatto eco in serata, alla cena di gala, il presidente del Consiglio Fvg, Maurizio Franz – se in questo momento di difficoltà per l’economia non sapessimo percorrere la strada che i friulani hanno tracciato facendo conoscere capacità, talenti, inventiva». Quindi il sindaco Alemanno, che il presidente del Fogolâr romano, Adriano Degano, ha nominato “lustrissim dal Friûl” ha fatto cenno al ruolo pacificatore di Roma, simbolo dell’unità del Paese, capace di rappresentare tutte le identità locali composte da 8mila 500 campanili.

Gianni Bisiac, presidente del Giovanni da Udine, ha quindi dato inizio alla premiazione. Ai vincitori è andata una scultura di Franco Maschio con una medaglia. Tante le presenze ineludibili: c’erano l’arcivescovo di Udine Bruno Mazzocato con il predecessore Pietro Brollo, i parlamentari Lenna e Pertoldi, il presidente del Consiglio Fvg Maurizio Franz con il vice Salvador, l’assessore regionale Molinaro con il segretario generale della giunta Bertuzzi, i presidenti della provincia di Udine, Fontanini e di Pordenone, Alessandro Ciriani, i sindaci di Tarvisio Carlantoni, di Tolmezzo Zearo, e di Resia Chinese. In particolare il senatore Saro ha letto un messaggio del presidente del Senato Schifani. A onorare i premiati c’erano pure il senatore Toros, il rettore dell’ateneo udinese Cristiana Compagno, il colonnello Mazzavilla comandante provinciale dei carabinieri a Roma, di origine friulana, monsignor Genero, il poeta Domenico Zanier, il giornalista Piero Villotta, Alberto Picotti, Ivano Del Fabbro, l’ingegner Francesco Pittoni vicepresidente del Fogolâr di Roma, Luigi Papais presidente della Consulta nazionale dell’emigrazione e monsignor Dionisio Mateucig rettore del santuario del monte Lussari, una cui statuetta della Madonna sarà consegnata stamani al Papa nella ricorrenza dei 650 anni dall’apparizione, quando una delegazione friulana sarà ricevuta in udienza.
La serata è stata allietata dal concerto della corale alpina Ardito Desio (era presente anche la figlia del compianto esploratore) diretta dal maestro Nazzareno Modesti. Ha chiuso, inaspettato, uno dei premiati, Roberto Gervaso: «Con una madre di Attimis, il papà calabrese, e una moglie siciliana – ha sorriso –, posso dire di avere unificato l’Italia».

Silvano Bertossi

   
 
  
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 Ultimo aggiornamento: 16-11-10